martedì 17 gennaio 2017

Step 25: .. well nice work then! Sintesi finale

“Se continuiamo così le nostre considerazioni, ci vengono sempre più in mente le 'proprietà interne' di un colore, alle quali all'inizio non avevamo pensato. E questo dovrebbe indicarci il cammino lungo cui dovrebbe procedere una ricerca filosofica. Dobbiamo sempre essere preparati ad imbatterci in una nuova strada. In una strada alla quale non avevamo pensato.”
LUDWIG WITTGENSTEIN, Osservazioni sui colori, Torino : Einaudi, 2000.  

Siamo arrivati alla fine, dopo 25 step e approfondimenti, e quello che ho capito da questa ricerca sul turchese chiaro è riassumibile nell'osservazione di Wittgenstein: più si studia il colore, più si scoprono ambiti da approfondire. Quello sul colore infatti può essere in prima approssimazione considerato un discorso semplice, ma in realtà non lo è affatto: come ci ha detto la professoressa Anna Marotta, nella lezione sul colore nell'architettura, il colore è cultura

Ho approcciato all'idea del blog in modo piuttosto timido: non ne avevo mai scritto uno, così mi sono detta : presentiamoci! E ho rotto il ghiaccio scrivendo lo step 1, in cui ho definito e distinto il turchese chiaro fra le tante sfumature esistenti, definendone anche in generale gli ambiti in cui è presente. 
Subito mi sono resa conto che se avessi voluto fare delle ricerche con un maggior numero di risultati, non sarebbe bastato cercare "turchese": c’era bisogno di conoscere anche la traduzione in tutte le lingue, che poi ho scoperto essere abbastanza simile ( turquoise con la traduzione di chiaro differente ), e i codici di riferimento nei vari sistemi (step 2 e step 3).

Ma era ancora necessario definire le basi del colore: da dove deriva? Qual è la sua origine? E così nello step 4 ho scoperto il riferimento alla pietra turchese e ai miti, soprattutto egiziani e dei nativi americani ( questo proprio perché li si trovavano i primi giacimenti )

Stabilite le basi, ho spaziato in ambiti artistici: ho cercato il colore nella musica, scoprendo che il turchese dà il nome ad interi album ( step 5 ); nel cinema ( step 7 ) , che mi ha fatto riflettere su quanto il turchese sia presente nelle palette e quindi la grande presenza di informazioni renda difficile fare un’analisi concreta senza disperdersi; nell’arte ( step 18 ), in cui ho scoperto che il turchese fa la sua apparizione negli abiti e nella pittura a partire dal Rinascimento, ma che è anche molto presente nell'Impressionismo. 

Ho fatto poi più volte riferimento al libro che ho letto durante questo corso, "Guerra e pace", in cui spesso sono citate le giubbe turchine. Tante sono state infatti le divagazioni. E a proposito di lettura anche il fumetto cita il turchese. Non è stata una ricerca facile, ma poi sono riuscita a trovare ciò che cercavo proprio sotto ai miei occhi. ( step 13)   

Poi è tornato a riaffiorare il mio lato da ingegnere (futuro) e quindi ho preso in analisi la presenza del turchese chiaro nella scienza: nelle scoperte recenti è presente in una nuova proteina che permette di vedere in alta risoluzione le interazioni fra gli organismi viventi e nel lato oscuro della luna ( step 6 ); ma viene usato anche come strumento per insegnare ai bambini la corretta pronuncia delle parole, come ho visto nel brevetto dello step 17

La conoscenza, tuttavia, non si basa solo sulla scienza, ci sono anche le antiche credenze, basate sull'esperienza, in cui il turchese è riferito al colore del cielo ( "Cielo turchino, felice il contadino!"). Molto diffusa in passato era poi l’idea che la turchese cambiando colore predicesse sventure, proprio per la proprietà porosa tipica del minerale, che ho analizzato nello step 14 sulla chimica. Ho trovato anche riferimenti, fra i proverbi, alla bellezza delle donne e ai vestiti ( step 8 ) .

E parlando di moda ho notato che è un colore protagonista negli ambienti regali: 
dagli antichi abiti e copricapo che la sarta Rosa Bertin cuciva per la regina Maria Antonietta, sempre alla moda e alla ricerca di qualcosa di nuovo ( step 20 ), alla regina Elisabetta II, che lascia parlare di sé anche per i suoi abiti colorati ( step 21). Fra le altre cose, l'idea di ricercare gli abiti della regina Maria Antonietta è derivata proprio dall'aver scoperto il film dedicatole, nello step sul cinema, a dimostrazione che in fin dei conti è tutto collegato: tutto è colore. 

A questa conclusione sono giunta nella mia anatomia: ho raccontato attraverso sei collage di varie fotografie le dimensioni cognitive che mi hanno portato alla conoscenza del colore e questo mi ha fatto capire che il turchese chiaro è in ognuno di noi. ( step 19)

La fotografia è stata protagonista anche dello step sui documenti ( step 11 ), in cui ho riportato una foto che documenta la corruzione del popolo nigeriano attraverso un uomo coperto di piume turchesi che tende le braccia al cielo. 

E il riferimento alle piume color turchese chiaro c’è stato anche nell'analisi del lato selvaggio del mio colore: ho riscontrato questo concetto nel mito del colibrì. Ho potuto notare che questo mito permette certamente di identificare un popolo, ma che il messaggio universale d'amore del colibrì unifica tutti i popoli ( step 23 ). 
Ho scelto poi la piuma come simbolo rappresentante il mio colore, quando sono arrivata alla seconda grande sintesi del blog: la nuvola di colore (step 24). 

Ho dato inoltre un’occhiata al mondo del design e dell’architettura: è qui che si sono incrociati Alessandro Mendini, la fabbrica turchese dell’Alessi e la Pantone Chair ( step 22 e step 16 ). Elementi che ho riportato poi nell'abecedario, che può considerarsi la prima grande sintesi visiva sul turchese chiaro nel blog( step 9 ).

Ma quello che soprattutto è venuto fuori da questa ricerca è quanto il turchese sia collegato a sensazioni di calma e pace, ovviamente riferendoci alla percezione che hanno i più e, sempre in riferimento a quanto appreso nella lezione della docente Anna Marotta, cercano poi di trasmettere agli altri. Per questo viene sfruttato nell'ambito grafico, in cui ho visto molti loghi di aziende e designer giovani, che vogliono spiccare e farsi riconoscere in un mondo di loghi dai colori tradizionali e scelgono appunto colori nuovi (step 10), e nelle pubblicità, storiche e bellissime ( step 15 ). 
E se l’occhio vuole la sua parte, chiudendo in dolcezza, ho trovato un sacco di dolci e biscottini ricoperti di glassa turchese, così come bevande e ghiaccioli, di cui ho riportato le ricette nello step 12


Alla fine di questa terza grande conclusione posso affermare che  quello che mi ha portato fin qui e mi ha fatto scoprire un colore che prima non conoscevo è stato un percorso intenso e di forte arricchimento personale.
In questo blog ho lasciato lo sfondo bianco, perché, come ho già scritto, desideravo che fossero le immagini a definire il turchese chiaro, quindi vi lascio con un'ultima e significativa immagine. 


The Awkward Yeti
Arrivederci! 




lunedì 16 gennaio 2017

Step 19 : Conversazioni sul turchese chiaro: anatomia del colore in 6 collage

Per fare l'anatomia del turchese chiaro voglio partire da un concetto che mi ha colpito durante lo spettacolo del professor Marchis " Radice quadrata di una macchina da caffè ". Mentre la macchina del caffè veniva smontata ed esaminata nelle sue parti e strutture, ad un certo punto, è stata proiettata una diapositiva che diceva: "L'anatomia di una Macchina è assolutamente necessaria per ciascuno di noi...". 

Ecco, questo mi ha fatto riflettere. Mi sono resa conto di quanto fosse vero e di quanto anche l'anatomia del turchese non solo sia necessaria, ma sia presente anche in ciascuno di noi : ogni sua dimensione cognitiva, ogni sfumatura che poi unendosi alle altre lo completa e lo realizza, fa parte della nostra vita. Mi è venuto in mente quanto il turchese chiaro sia nei miei sogni ormai, nelle cose di cui mi circondo, per strada, nella bici del passante o negli occhi dello sconosciuto. Penso che sia questo in fin dei conti: quando analizzi e impari in un grado più o meno approfondito qualcosa, questo, assieme alla voglia di approfondire e conoscere sempre di più, diventa parte di te. 

Per dimostrare ciò e narrare le dimensioni del turchese chiaro, mi affido alle bellissime fotografie che fanno parte della collezione " Color Story"  trovate sul blog Designquixotic.  


Parlare del turchese è parlare di tutti i colori.




Parlare del turchese è parlare di mare e di cielo, di porte e portoni, reali e metaforici.






Parlare del turchese è parlare di arte e design. 





E' parlare di amore e buon cibo, di audacia e di calma. 




E' parlare di moda e di fiori. 




E' parlare di ciascuno di noi.



Al prossimo post!


domenica 15 gennaio 2017

Step 24 : Nuvole e piume turchese chiaro: dagli attribuiti alla reificazione del colore

In questa nuvola sono contenute tutte le parole che ruotano attorno al turchese chiaro e che lo definiscono. Anche un colore infatti può essere arricchito e dettagliato dai suoi aggettivi. 




Per "rendere cosa" il mio colore ho scelto un oggetto che non è stato mai presentato in questo blog in modo diretto, ma che, in un certo senso, è sempre stato presente nei post e li collega : una piuma turchese chiaro. 


Foto di Jared Fowler, appartenente agli studi sulle piume australiane. E' la piuma della specie del pappagallo Mulga (Psephotus varius).

Perché una piuma? 

Prima di tutto perché la piuma rimanda immediatamente a sensazioni di leggerezza e calma, caratteristiche che ho sempre riscontrato nel turchese chiaro. Questo lo si può notare sia nella scelta di inserire questo colore nei loghi e nelle pubblicità ( step 15 ), sia nei dipinti.

In secondo luogo perché le piume turchesi sono presenti nella dimensione selvaggia del mio colore : si pensi al colibrì turchese e al copricapo degli indiani d'America ( step 24 ).


Colibrì della specie "Andean Emerald (Amazilia franciae)", che si trova in Colombia, Ecuador e nel nord del Perù.

Inoltre perché le piume turchese chiaro sono molto frequenti nella moda, dai copricapo della regina Maria Antonietta, agli abiti più moderni ( step 20 ). 




La piuma è poi in primo piano anche nel mio post sui documenti e in particolare nella splendida foto rappresentante i problemi della Nigeria ( step 11 ). Si può concludere che venga generalmente usata come elemento di bellezza in molte foto. 


Audrey Hepbrun con un buffo copricapo adorno di piume turchese chiaro

Infine perché è un elemento spesso usato nei gioielli, di cui il turchese è sempre stato protagonista, come talismano o semplicemente per bellezza ( step 8 ) . 




La piuma, quindi, rappresenta bene il mio colore e il percorso di questo blog.

Al prossimo post! 


venerdì 13 gennaio 2017

Step 23 : Il turchese chiaro selvaggio

Prima di iniziare l'analisi del turchese chiaro in termini di pensiero selvaggio, voglio fare una premessa. "Il pensiero selvaggio" di Lévi - Strauss è sicuramente un'opera, nonché un concetto complesso: l'autore cerca di interpretare e leggere il mondo tramite la logica inconscia e per fare ciò si serve dei miti. In questo post ho cercato di individuare la dimensione selvaggia, quindi materiale e basata sulle "qualità sensibili del reale", intese come segni, del turchese chiaro. Tutto ciò tenendo conto che il pensiero selvaggio è espressione dell'esigenza di classificare tramite la logica e il simbolismo, introducendo sì un ordine, ma anche una visione coerente del mondo.

Il turchese chiaro come pensiero selvaggio

Lévi-Strauss parla nella sua opera degli indiani d'america, ai quali spesso ho fatto riferimento anche io in questo blog: si ricordino i Navajo che usano il turchese per far piovere e le statue di turchese come amuleti ( step 8 ). Questa volta però voglio far riferimento ad un mito diverso, sempre inerente al turchese chiaro: il mito del colibrì. 


 

Il colibrì è uno fra gli animali più piccoli del mondo, vola anche da fermo ed è capace di repentini cambi di direzione. E' caratterizzato da piume color turchese, si nutre di nettare di fiori ed è un animale estremamente presente nella mitologia, soprattutto presso gli Aztechi

Il colibrì ha un'indole aggressiva : è solito infatti attaccare anche animali più grandi di lui. Per questo motivo il popolo precolombiano lo associava al dio della guerra Huitzilopochtli, il cui nome significa "colibrì della sinistra o del sud " e che veniva rappresentato con un copricapo di piume di colibrì color turchese.


Copricapo di Montezuma, imperatore azteco, con piume di colibrì e di quetzal 

Inoltre per la sua capacità di volare sia avanti sia indietro, veniva considerato messaggero fra il mondo dei vivi e dei morti. Era un uccello sacro e le sue piume le più preziose. Queste erano usate per fare incantesimi d'amore, in quanto l'animale simboleggiava anche la bellezza, la rinascita e la gioia. 


Foto di Chris Morgan, tratta dall'articolo Fotografia macro: i colori del colibrì

A testimonianza del fatto che il mito secondo il pensiero di Strauss può essere considerato unificatore, anche gli indiani d'america ritenevano che il colibrì fosse un uccello rappresentante gioia e amore e lo usavano come amuleto per le preoccupazioni. 


E confermando che anche le società occidentali sono caratterizzate dal pensiero selvaggio, il colibrì turchese arriva fin qui. Infatti, secondo la tradizione occidentale se il colibrì mangia la colazione di una ragazza questa si sposerà entro la fine dell'anno o se questa è già sposata, avrà un bambino entro l'anno. 

L'animale e le sue piume turchesi sono viste quindi nella loro materialità e nella loro dimensione selvaggia, priva di sovrastrutture, viste come segno e quindi mito, ma anche come elemento distintivo di una data società e gruppo etnico, universale nel loro significato di amore. 


Foto di un colibrì mirabile coda a spatola, specie famosa per la storia di un uomo che mentre disboscava una foresta di arbusti in Perù, habitat del colibrì mirabile, dopo averne incontrato uno, ha deciso di dedicare la sua vita alla salvaguardia delle foreste e dei colibrì. Questo dimostra come la  bellezza del colibrì, anche nella società odierna, abbia ancora una forte influenza sull'uomo. Fonte della notizia : Perù : l'uomo che abbatteva gli alberi ora li protegge per amore dei colibrì


Al prossimo post!


Le fonti per questo post sono: 

Simboli animali: origine e significato tra mitologia, esoterismo e superstizione


Nicholas J. Saunders, " Animali e spiritualità " , Torino : EDT srl, 2000, pag. 125




lunedì 9 gennaio 2017

Chi ha le zampe più azzurre?

Siamo verso la conclusione di questo percorso di ricerca sul turchese chiaro e, nonostante non lo immaginassi inizialmente, riesco a trovare ancora un sacco di nuovi ambiti interessanti e inesplorati. Fra questi, oggi ho scoperto questo simpatico uccellino marino, che frequenta le regioni tropicali e subtropicali dell'oceano Pacifico ed è chiamato Blue Footed Booby , che in italiano si traduce in Sula Piediazzurri. Infatti la particolarità di questo animale sono proprio le sue zampe azzurre dalle sfumature turchese chiaro! 


Queste zampe palmate turchesi svolgono un ruolo importantissimo nella vita di questi animali: durante il periodo dell'accoppiamento, infatti, gli esemplari maschi mostrano con dei buffi e lenti movimenti le loro zampe alle femmine, che scelgono poi l'animale con i piedi palmati più azzurri!

Ecco qui un esilarante video della " danza" del corteggiamento della sula piediazzurri.




Al prossimo post! 

Fonti: 






sabato 7 gennaio 2017

Step 17 : Il suono del turchese

Oggi ci occupiamo di brevetti. Ho trovato davvero tanti brevetti in cui è presente il turchese chiaro: alcuni sfruttano il pigmento per delle analisi, ad esempio il dispositivo che identifica la presenza di cocaina in base ai colori, altri invece sono degli strumenti per colorare tessuti o materiali o per dipingere e scrivere. Esistono poi innumerevoli brevetti sulla turchese, intesa come minerale, partendo da quelli in cui la turchese viene sfruttata nelle reazioni chimiche, fino ad arrivare a brevetti per contenitori di gemme e pietre preziose. Ho trovato addirittura il brevetto di una pianta chiamata Little Turquoise, che però presenta delle tinte dal blu al viola. 

Nel panorama dei brevetti così vasto, tuttavia, mi ha colpito il seguente brevetto: "Vowel sound teaching device"
Siamo nell'ambito educativo, inaspettato per la ricerca del turchese, e si tratta di un brevetto americano per la costruzione di un dispositivo che possa aiutare i bambini e i ragazzi ad imparare la pronuncia e lo spelling delle parole. Sfrutta il suono della parola turchese e dei colori in generale: sicuramente un uso non convenzionale, ma una dimostrazione di come il colore abbia una notevole importanza nell'ambito educativo. 

Come funziona? 

Si sa, i colori sono una delle prime cose che i bambini imparano e questo dispositivo sfrutta proprio questo concetto. E' costituito da 3 dischi, ma si può arrivare ad un massimo di 5 per avere più combinazioni disponibili, da far ruotare manualmente. Sulla periferia di un disco sono riportate le vocali e sugli altri due invece le consonanti e gli spazi vuoti. Sul dispositivo c'è poi una finestra dallo sfondo colorato su cui vengono evidenziate le vocali e le consonanti scelte tramite la rotazione dei dischi: si ottiene così la formazione di una parola.   



Lo scopo è quello di insegnare ai ragazzi a pronunciare bene le vocali e per fare ciò entra in campo il colore: ciascun gruppo di vocali è colorato del colore il cui nome contiene le stesse vocali di cui si desidera imparare la pronuncia. In questo modo si crea una relazione fonetica e il bambino, ricordandosi la pronuncia del colore, riesce a pronunciare bene quel gruppo di vocali e quindi le parole che lo contengono. 

Ed è qui che entra in gioco il turchese. Infatti fra i colori preferiti per il dispositivo c'è proprio il turchese. Il brevetto riporta: 

"TURQUOISE to indicate "oi" sound as in the word turquoise, for example, boil and boy (turquoise vowels)"

E' di sicuro un uso alternativo del colore, ma molto interessante e utile!

Veniamo ora ai dati del brevetto:

Numero di pubblicazione : US4643680 A
Tipo di pubblicazione : Concessione
Numero domanda : US 06/776,494
Data di pubblicazione : 17 feb 1987
Data di registrazione : 16 set 1985
Pubblicato anche come : CA1245853A, CA1245853A1
Inventori : John Hill
Assegnatario originale : John Hill

L'inventore aveva già realizzato un prototipo del dispositivo, per poi migliorarlo e renderlo più economico. Questa è la versione finale. 

Il link di riferimento del brevetto é: Vowel sound teaching device - google patents

Al prossimo post! 



venerdì 6 gennaio 2017

Step 8 : Malocchio, iettatura, contagio e sventura

E' doveroso, per un'analisi completa del colore, analizzare qual è la sua influenza nell'ambito della superstizione e dei modi di dire, ovvero quelle che potremmo definire conoscenze basate sull'esperienza e non sulla scienza tradizionale. Nonostante ci sia una condanna molto spesso da parte della cultura moderna, infatti, la scaramanzia e i proverbi sono largamente diffusi. 

Da questa ricerca ho potuto notare come il turchese sia molto presente in questo ambito, ma, mentre i modi di dire fanno riferimento al colore, le superstizioni sono basate invece sul minerale. 

Partiamo dai proverbiNon ho trovato la parola turchese, ma turchino, probabilmente perché si presta meglio alle rime e quindi a rimanere impresso nella memoria. Infatti i modi di dire fanno parte della cultura popolare non scritta e tramandata oralmente. Questi, nel caso del mio colore, si riferiscono soprattutto al mondo contadino e alla bellezza fisica. Eccone alcuni:  

"Chi vuole vedere un bel visino, lo guardi nel verde o nel turchino."

"Il rosso ed il caffè fanno bello chi non è. Il verde ed il turchino vuole un bel visino."

"Cielo rosso e turchino aiuta il contadino." 

"Occhi turchini e capello biondo fanno la donna più bella del mondo." 

"Mora vestita di turchino il diavolo in giardino."

Tratti da : Giuseppe Giusti, " Proverbi Toscani", Firenze :  Ambrosio Angelillo, 2007,  pag. 384.




Per quanto riguarda le superstizioni, l'idea più diffusa sulla turchese è che si dice cambi colore quando un pericolo minaccia chi la porta, proprio per via della porosità del minerale ( si veda lo step 14 sulla chimica ). E' diffusa anche la storia secondo cui persino il re Giovanni d'Inghilterra, guardando l'anello di turchese che portava al dito cambiare colore, presagì la sua morte. 

Nel mondo medievale si dice che aiutasse i cavalieri a non cadere da cavallo e in un canto eroico antico danese, la figlia del re, canta : 




"Gira per il mondo sicuro:
il turchese ti darà certezza
del mio amore. 
Se resta limpida, ti sarò fedele.
Ma se qualche pensiero mi turba
non la vedrai più pura. 
Cercati un'altra
se una macchia sanguigna 
vi scorgi che guasta l'azzurro." 




Tratto da: Alfonso Burgio, " Dizionario delle superstizioni. Come difendersi da malocchio, iettatura, contagio e sventura. Segni di buon auspicio, scongiuri e gesti portafortuna", Roma : Hermes Edizioni, 1993, pag 269.

Ma la turchese è stata considerata sin dai tempi più antichi una pietra sacra: era presente nel mondo degli Egizi, si pensi alla divinità Hathor, e nel mondo arabo (in arabo viene chiamata Fayruz, ovvero pietra della fortuna). Gli Aztechi la collegavano al dio sole e i nativi americani la usavano nei rituali magici. Come ho già scritto nel post sui riti, i Navajo attribuivano poteri divini alla turchese : realizzavano figure sulla sabbia con turchesi e corallo per far piovere; scolpivano nel turchese cavalli o pecore come amuleti; la mettevano sulle tombe a protezione dei morti. 

Pendente risalente ai Pueblos, veniva indossato perchè si credeva portasse salute


Alla turchese, inoltre, si associavano anche poteri curativi contro il malocchio, il veleno e ogni tipo di pericolo, perchè si diceva potesse assorbire le malattie.

E' considerata la pietra dei viaggiatori e regalata porta amore, ricchezza e felicità. E', in conclusione, una pietra a cui, sin dal mondo antico, si attribuisce grande potere divino, magico e curativo. 

Al prossimo post! 




Fonti: